Il mio arcobaleno Vincenzo

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Ciao, sono Maria Anna, mamma di Vincenzo nato grazie al pessario d’urgenza.

Dopo 3 anni di tentativi e varie visite, rimango incinta inaspettatamente ad Ottobre 2016. Qualche  giorno dopo, inizio ad avere delle macchioline: un piccolo distacco di placenta che, con progesterone e riposo, si cura in poche settimane. Arrivo cosi al 24 Gennaio: dall’eco si vede un pò di attività contrattile, ma nulla di che e di nuovo mi mettono a riposo.

Tutto va bene fino alla sera del 10 Marzo 2017: ero a 23 settimane e, durante la visita di controllo mensile, capisco che qualcosa non va: il dottore ci sta mettendo più del solito a fare l’ecografia…dopo di che, mi fa anche un’ecografia vaginale. A quel punto, si siede e con faccia seria guarda me e mio marito e dice testuali parole: “Maria non voglio spaventarti, ma il collo dell’utero si sta accorciando e rischi di partorire ma, se partorisci adesso è un aborto. Tutte le gravidanze sono importanti, ma tu l’hai desiderata così tanto…”

La mattina dopo, andai subito al pronto soccorso: mi sembrava di vivere tutto dall’esterno, come se non stesse accadendo a me. Dopo i tamponi, si scopre che avevo tre infezioni che avevano portato all’accorciamento del collo dell’utero a 18mm con ampio funneling… decidono di mettermi il “pessario” oggetto per me sconosciuto,  ma che benedico ogni giorno…

Dopo un mese e più di ospedale, vengo dimessa e mi trasferisco a casa dei miei genitori a letto, a riposo assoluto: mi era permesso alzarmi per mangiare e andare in bagno, potevo fare doccia e shampoo una volta a settimana. Terapia con fiale e ovuli di progesterone, magnesio, acido folico, eparina e vari antibiotici a cause delle infezioni.

Quando arrivai a 28 settimane, il primo traguardo, non potevamo crederci. Poi arrivarono anche la 30ma, poi, alla 32ma settimana altro ricovero… sospetta borsa rotta per le perdite acquose. Feci altri dieci giorni di ricovero, ma era solo una forte leucorrea. Così, passarono le settimane fino ad arrivare alla 38ma, nella quale iniziai ad avere sbalzi di pressione. Quindi, altro ed ultimo ricovero.

Il mio piccolo dispettoso aveva deciso adesso di rimanere ancora al calduccio dentro di me:  con lo scollamento delle membrane non successe nulla, così il medico mi consigliò l’utilizzo dell’olio di ricino e quella sera stessa ruppi le acque alle h20.40.  Iniziò il travaglio: il piccolo passò in posizione tutta la notte. La mattina seguente, ero dilatata al massimo e inizii con le spinte ma il mio dispettoso decide di girarsi e mettersi trasversale. I medici e le ostetriche provarono manovre su manovre per farlo girare, ma il piccolo scendeva e risaliva.

Alla fine, dopo 15 ore, mi fecerò un taglio cesareo d’urgenza: cosi è nato, tutto imbronciato, il 6 luglio alle ore 11.28 il mio arcobaleno Vincenzo

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