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trattamenti incompetenza cervicale ic.it

Non è stata individuata, ad oggi, una cura raccomandabile in tutti i casi di incompetenza cervicale (IC). La difficoltà nella diagnosi della patologia, studi discordanti sul tema e il numero relativamente limitato di casi analizzati, rendono l’IC un tema largamente dibattuto nell’ambito della medicina ostetrica.

Attualmente, il management di questa patologia è lasciato quindi nelle mani del singolo specialista, che ha a sua disposizione delle linee guida, largamente dibattute in letteratura.

In sintesi, di fronte a una gravidanze a rischio di parto prematuro (PP) dovuto a incompetenza cervicale (IC), è possibile percorrere due strade alternative: quella in cui si decide di intervenire con un cerchiaggio preventivo (Management interventista) o quella in cui si preferisce monitorare periodicamente la paziente e attendere il verificarsi o meno di modificazioni del collo dell’utero prima di decidere se intervenire chirurgicamente o meno (Management attendista).

La scelta in merito alla strada da seguire è fortemente legata alla storia personale della paziente, al quadro clinico al momento della scelta e al giudizio del medico curante.

MANAGEMENT INTERVENTISTA

Quando una donna è considerata ad alto rischio di IC, può essere suggerito il cerchiaggio transvaginale d’elezione, effettuato generalmente tra la 12a e la 14a settimana di gestazione, nel momento in cui si ritiene superato il periodo di rischio di aborto spontaneo del primo trimestre. Solitamente, questo intervento viene effettuato dopo aver eseguito delle analisi di diagnostica prenatale (es. amniocentesi) che abbiano escluso, da una parte, la presenza di malformazioni, malattie genetiche o alterazioni cromosomiche che potrebbero mettere a rischio la vita del nascituro; dall’altra, la presenza di infezioni, poiché potrebbero compromettere l’efficacia del cerchiaggio.

A seguito di questo intervento, alle mamme può essere richiesto, su prescrizione medica, di stare a riposo, a volte assoluto, per un periodo di tempo che solitamente non supera la 37a settimana di gestazione. L’efficacia del riposo assoluto nelle gravidanze delle donne affette da incompetenza cervicale (IC) è però uno dei temi ancora oggi molto dibattuti in letteratura.

In alternativa al cerchiaggio transvaginale (TVC), in casi selezionati, potrebbero essere suggeriti dal medico specialista il cerchiaggio cervico-istimico (TVCIC) o quello transaddominale (TAC).

Management attendista

Nei casi in cui l’incompetenza cervicale (IC) non sia stata ancora deiagnosticata con certezza, alcuni medici potrebbero suggerire i seguenti accorgimenti per le gravidanze successive:

  • controlli periodici (cervicometria) generalmente a scadenza bisettimanale o settimanale, a partire dalla 14/16 settimana;
  • analisi delle urine, urinocultura e tamponi vaginali e/o cervicali periodici per verificare l’insorgere di eventuali infezioni;
  • il riposo, assoluto o parziale, soprattutto quando il lavoro della donna richiede prolungati periodi in piedi o di alzarsi/sedersi frequentemente (sebbene non vi siano, ad oggi, studi che supportino con chiarezza l’efficacia del riposo assoluto nei casi di incompetenza cervicale (IC));
  • l’uso di corticosteroidi, quali il progesterone, che può essere assunto per via orale, vaginale, rettale o per endovena. Il ruolo di quest’ultimo nella cura dell’incompetenza cervicale (IC) rimane però ancora incerto e richiede ulteriori studi.
  • assunzioni di farmaci, quali quelli per la prevenzione della immaturità polmonare fetale, qualora si presentino sintomi o segnali di rischio di parto pretermine (PP);

Nei casi in cui la cervicometria riscontri una significativa riduzione della lunghezza del collo dell’utero (<25 mm) prima della 24 settimana, può essere suggerito, se il quadro clinico della paziente lo consente, l’applicazione di un cerchiaggio transvaginale d’urgenza o di un pessario.

Fonti principali:

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