Era destino

destino incompetenza cervicale ic.it“Era destino che perdessi i tuoi figli”.

“Non c’è nulla che si possa fare contro il destino”.

E’ davvero così?

Sicuramente, ci sono cose sulle quali non si può in alcun modo intervenire.

Alcune di queste sono prettamente fisiche: ognuno di noi nasce con caratteristiche uniche, che non abbiamo né il merito, né la colpa di avere scelto.

Io, ad esempio, soffro di una forma di incompetenza cervicale (IC) congenita. Sono nata così: con un corpo che non ho avuto la possibilità di scegliere e che – poco ma sicuro! – non avrei mai scelto.

Ci sono altre cose, altrettanto imprevedibili e impossibili da predeterminare, che sono, invece, immateriali: eventi che accadono, persone che si incontrano, opportunità positive o negative che ci vengono proposte durante il corso della vita.

Potevo innamorarmi di un uomo diverso dal mio compagno; potevo, casualmente, nascere e vivere in un altro paese ed avere opportunità di vita diversissime fra loro.

Dietro tutte queste cose, potrebbe nascondersi il destino, il caso, la provvidenza, il karma etc. a seconda del credo specifico di ognuno di noi.

Eppure, sento che c’è dell’altro. Sento che, se preso così com’è, questo – chiamiamolo per semplicità destino – può trarci in inganno. 

Può farci il peggior scherzo possibile, nel momento in cui rischiamo di fraintendere il pensiero che “tutto sia già scritto” con l’accettazione passiva di tutto quanto ci succeda.

Il confine fra destino e determinazione è più sottile di quanto si creda: guai a rinunciare all’azione, alla luce del fatto che, se una cosa che desideriamo è destino che accada, accadrà da sola.

Era probabilmente destino che perdessi i miei figli a causa della patologia congenita che ho e che -disgraziatamente- ad oggi, non è diagnosticabile prima di una gravidanza. 

Ma è proprio vero che non ci sia nulla da fare, ora? Che provvederà a me il destino?

Secondo me no.

Non è il destino ad agire per noi; siamo sempre e solo noi che possiamo agire o meno. E quello che accadrà, forse, sarà destino, ma intrinsecamente legato alle nostre azioni.

Nulla riporterà qui da me i miei figli, ma posso decidere di accettare le cose così come sono, passivamente, o, al contrario, di agire, investendo la mia determinazione in una qualsiasi delle cose che desidero fare, adesso.

E io scelgo di agire, sempre.

L.H.

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