Dopo la tempesta, l’arcobaleno..e poi il sole

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Ho conosciuto quello che oggi è il padre dei miei figli nel lontano 1999 e dopo tanti anni di vita insieme, nel 2014, decidiamo di allargare la nostra famiglia.

Dopo pochi mesi, scopriamo di aspettare un bambino ma purtroppo la gravidanza non procede bene e si rivela trattarsi di un uovo chiaro. Devo quindi sottopormi ad un raschiamento, esperienza traumatica e molto dolorosa.

Decidiamo di riprovare ma i mesi passano e non accade nulla, allora vista la mia età, avevo 37 anni, facciamo qualche esame, tra i quali l’isterosalpingografia che mi diagnostica entrambe le tube chiuse. Nel frattempo, avevo avuto un’infezione.

Mentre aspetto di poter procedere con l’icsi, scopro di essere incinta: una gioia immensa e una gravidanza preziosissima. Trascorro il primo trimestre molto a riposo, visto che dicono tutti che è il periodo più delicato: tutto sembra procedere bene, ma, dal quarto mese, ho degli strani indurimenti alla pancia.

Cerco di riposarmi ancora e aspetto la morfologica: il bimbo sta benissimo ma il mio collo dell’utero, a causa delle contrazioni, si è ridotto a 16mm. Mi ricoverano dopo qualche giorno e, a 22 settimane, con un collo di 13mm, mi inseriscono il pessario.

Seguiranno mesi a letto, prendendo tanti farmaci ma alla fine il mio Yuri è nato a termine.

Decidiamo di volere un altro bimbo e, dopo 10 mesi, scopro di essere nuovamente incinta. Primo trimestre a riposo perché ho delle minacce; alla 16 settimana ricominciano le contrazioni: non mi avevano fatto nessun intervento preventivo perché, avendo partorito a termine, non si pensava avessi incompetenza cervicale.

Il collo ricomincia ad accorciarsi e lo misuriamo ogni 15 giorni: alle stesse settimane della precedente gravidanza, diventa di colpo di 11mm con funneling; non ci resta che ricorrere di nuovo al nostro preziosissimo pessario. Ricordo le parole del dottore mentre me lo inseriva: “è un validissimo aiuto, ma se parte un travaglio non c’è pessario che tenga…”.

Si ricomincia a sperare e pregare che passino i giorni, le settimane e magari i mesi, stando a letto e con cure farmacologiche. Il tempo, molto lentamente, trascorre: Thomas è nato, anche lui a termine, e, anche lui, figlio del Pessario.

Sono stati mesi durissimi e lunghissimi, però ho avuto, prima uno splendido arcobaleno… e poi il sole ha continuato a splendere nella nostra famiglia.

I miei due bimbi hanno sfidato tube e cervice perché l’Amore vince su tutto.

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