Sei a rischio di parto prematuro (PP) e il medico ti ha prescritto il riposo assoluto?
Ecco cosa si intende, nel dettaglio, per riposo assoluto e alcuni consigli per affrontare al meglio il periodo delicato che ti attende.
Il parto prematuro (PP), ovvero il parto che avviene entro la 36a settimana di gestazione, è una delle condizioni più critiche della patologia ostetrica: ad oggi, è considerato infatti la principale causa di morbilità e di mortalità fetali.
Il rischio di parto prematuro (PP) viene solitamente individuato a seguito dell’osservazione di almeno una delle seguenti condizioni: diagnosi certa di incompetenza cervicale(IC); rilevazione di contrazioni uterine tra la 22a e 37a settimana di gestazione (con un ritmo di 4 in 20 min o 8 in un’ora); progressive modificazioni del collo uterino rilevate con cervicometria; presenza di una dilatazione cervicale maggiore di 2 cm e/o rottura prematura delle membrane.
Per contrastare il rischio di parto prematuro (PP), i protocolli internazionali prevedono procedure e trattamenti specifici a seconda dell’età gestazionale della paziente, del riscontro o meno di infezioni, dell’anamnesi familiare e delle particolarità del singolo caso clinico.
In casi selezionati, può essere suggerito dal medico curante il riposo assoluto, una condizione che pone alla gestante la necessità di modificare più o meno radicalmente il proprio stile di vita, fino alla fine del periodo della gravidanza considerato più a rischio.
Il riposo assoluto, prevede infatti che la donna stia a letto (o sul divano) in posizione orizzontale per gran parte della giornata, al netto di eccezioni concordate con accuratezza con il medico curante (es. possibilità di andare in bagno, fare la doccia, piccole passeggiate, lavori di casa leggeri etc.)
Quello trascorso a riposo assoluto può essere per la gestante e per la sua intera famiglia un periodo estremamente difficile: la condizione di totale o parziale immobilità può porre la donna ad uno stress psico-fisico molto forte e può richiede anche la necessità di trasformare le routine familiari.
Ecco 10 consigli per affrontare al meglio questo periodo così delicato.
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CONCORDA LA TUA GIORNATA-TIPO col tuo medico di fiducia
La prima cosa da fare è assicurarsi di avere indicazioni chiare dal proprio medico curante riguardo alle caratteristiche che dovranno avere, da ora in avanti, le tue giornate-tipo, oltre a chiedere le attività che puoi o meno fare, i principali benefici e i rischi connessi a questo nuovo stile di vita.
Ecco alcune domande che potresti porre al tuo medico per chiarire ogni dubbio:
- Posso stare seduta o in piedi? Se sì, per quanto tempo?
- Posso fare la doccia o il bagno? Se sì, quante volte alla settimana?
- Posso cucinare o fare altri piccoli lavori di casa?
- Posso mangiare seduta/in piedi?
- Posso fare passeggiate? Se sì, con quale frequenza e durata?
- Ci sono attività che posso o non posso fare? (es. fare le scale, giocare con un altro figlio, sollevare pesi, avere rapporti sessuali etc.)
2. CHIEDI AIUTO a PARENTi e amici
La condizione in cui ti trovi è molto delicata perché ci sono in gioco la tua salute e quella del tuo bambino. Non esitare quindi a chiedere aiuto a parenti e amici e a delegare loro le attività che non riuscirai a seguire quali fare la spesa, le pulizie di casa, pagare le bollette e cucinare i pasti. Il lavoro di squadra sarà la chiave di successo per gestire al meglio il periodo non facile che ti attende.
3. sdraiata sì, ma come?
A meno di indicazioni diverse del medico curante, è generalmente raccomandabile stare sdraiate con le gambe leggermente sollevate, in modo tale da favorire la circolazione e ridurre il peso del corpo sul collo dell’utero. Puoi aiutarti con uno o pù cuscini, da sistemare in modo tale da permetterti sempre di assumere la posizione più comoda possibile.
4. ATTIVITA’ da FARE
Il riposo assoluto riduce significativamente le tue possibilità di muoverti, ma le attività che puoi fare anche da sdraiata non sono poche. Assicurati di avere un computer, un cellulare, la tv, un libro o una rivista da leggere, sempre a portata di mano. Non temere inoltre di invitare amici e parenti a casa per avere un pò di compagnia: capiranno la situazione e saranno ben felici di esserti vicini e di riscoprire il piacere di trascorrere il tempo insieme con semplicità.
5. SOS ABBIGLIAMENTO
Parola d’ordine: comodità. Tuta, pigiama, camicia da notte, tutto va bene purché tu ti senta comoda e a tuo agio. Prediligi inoltre tessuti traspiranti e di fibra naturale, per ridurre il rischio di irritazioni cutanee. Infine, un occhio di riguardo alla circolazione: meglio evitare capi di abbigliamento aderenti, con l’eccezione delle calze elasticompressive, utili alleate in questi giorni di riposo che ti aspettano. Ultimo consiglio: circondati di colori, faranno bene alla vista e al cuore.
6. la pulizia del corpo
Il riposo assoluto potrebbe metterti nella condizione di dover rivedere le tue attività di igiene quotidiana. Segui le indicazioni del medico riguardo alla possibilità, o meno, di fare la doccia o il bagno e guarda l’orologio per controllare che il tempo trascorso in piedi non superi quello concordato. Se possibile, tieni inoltre in bagno una sedia, dove poterti sedere durante la pulizia del viso, dei denti o delle mani. Tieni inoltre vicino al letto o al divano delle salviette detergenti, per permetterti di avere conforto, specie durante le giornate estive più afose.
7. L’importanza dell’ALimentazione
L’alimentazione in gravidanza è importante, se sei a riposo ancora di più! Fai attenzione ad avere una dieta equilibrata e completa, ricca di fibre, per prevenire fastiosi e rischiosi problemi di costipazione, legati alla ridotta mobilità. Bevi molto e con regolarità: mantenere la corretta idratazione del corpo è importante anche per abbassare il rischio di contrazioni.
8. GLI ESAMI DEL SANGUE
Durante la gravidanza è necessario sottoporsi a prelievi del sangue e a visite ginecologiche periodiche. Chiedi al tuo medico la possibilità di fare i prelievi del sangue a casa, per ridurre al minimo gli spostamenti e gli sforzi che generalmente richiedono questo tipo di attività. Se non è possibile, fatti accompagnare in macchina presso l’ambulatorio o l’ospedale più vicino a casa; all’arrivo, segnala la tua condizione, per ridurre al minimo i tempi di attesa.
9. Gestire il tempo
Trascorrere tanto tempo a letto o sul divano non è semplice, e potresti provare la sensazione che il tempo non passi mai. Il nostro consiglio è quello di suddividere questo periodo in piccoli traguardi ravvicinati: 20, 24, 28, 30 settimane e così via, da segnare su un calendario. Festeggia ogni traguardo col tuo compagno e il tuo bambino dentro di te: darà la carica a tutti voi necessaria per raggiungere il traguardo successivo.
10. IL RAPPORTO COL TUO BAMBINO
Forse non ci hai ancora pensato, ma questo tempo che passerai a riposo sarà estremamente prezioso per costruire un rapporto ancora più forte col tuo bambino o bambina in grembo. Trasforma la necessità di stare a letto nell’opportunità di dedicare tempo alla vita che cresce dentro te: ascoltate insieme musica, leggi i libri a voce alta, racconta quello che provi, gioie e paure, al tuo bambino e, soprattutto, non stancarti mai di dirgli quanto sia grande l’amore per lui/lei. Giorno dopo giorno, sarà questo legame sempre più stretto a darti la forza di resistere in questo periodo non semplice.
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FONTI PRINCIPALI:
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- Poppiti R., “Parto pretermine nelle gravidanze complicate: nuove strategie diagnostiche e terapeutiche”, Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento di Pediatria, Università degli studi di Napoli Federico II, Anno 2011
- Mazaki S. Tovi, Romero R., Kusanovic J.P., Erez O., Pineles B.L., Gotsch F.,Mittal P., Than N. G., “Recurrent Preterm Birth”, Semin Perinatol. 2007 Jun; 31(3): 142–158.
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