Nascere troppo presto

Nascere troppo presto incompetenza cervicale ic.it

Quando mi hanno detto che non c’era più nulla da fare, che i miei piccoli, vivaci e pieni di vita dentro di me, non ce l’avrebbero fatta, non potevo crederci.

L’incompetenza cervicale (IC) è una patologia drammatica perché silente…non ci si accorge del pericolo fino a quando, spesso, non è troppo tardi.

Le mie gravidanze sono state, inizialmente, come quelle di molte altre: felici, senza un dolore, qualche nausea nei primi mesi e poi… solo un pancino, che a poco a poco cresceva, e una farfalla, che, settimana dopo settimana, si faceva sentire dentro di me, con calcetti dolci e allegri.

Ecografie perfette, parametri nella norma, nulla che potesse lasciare presagire un destino già segnato: in un giorno di sole, una goccia di sangue e..una corsa inutile in ospedale.

Signora, mi spiace…è iniziato il parto” Partorire? a 6 mesi? Non ho ancora fatto il corso preparto, come posso partorire?

Suo figlio sta bene, ma non sopravviverà” Che vuol dire non sopravviverà? se mio figlio sta bene, com’è possibile che non possa vivere?

Non c’è nulla che possiamo fare” E’ uno scherzo? Sono nel miglior ospedale d’Italia, è il 2015, mio figlio scoppia di voglia di vivere e non c’è nulla che si possa fare?

E’ così. Il parto prematuro (PP) è uno dei temi ancora aperti della Ginecologia e Ostetricia internazionale. Molti sono gli studi fatti e in corso, ma, sostanzialmente, l’argomento rimane avvolto da dubbi e incertezze riguardo i possibili trattamenti.

In sintesi, una volta iniziato il parto, è, ad oggi, molto difficile riuscire ad interromperlo.

Secondo l’OMS, ogni anno circa 40.000 bambini nascono prematuri (<37 settimane). Fra questi, il 98% nasce dopo la 32a settimana con buone prospettive di vita; il restante 2% va incontro a gravissimi rischi, specialmente se il parto avviene prima della 27a settimana: sotto le 20 settimane, non c’è possibilità di sopravvivenza, mentre tra la 23a e la 25a la sopravvivenza è del 10-50%.

L’incompetenza cervicale (IC) è una delle principali cause di parto prematuro al di sotto delle 25 settimane.  Molte donne con questa patologia, come me, hanno dovuto ascoltare l’atroce sentenza: Non c’è nulla da fare.

Ma se, purtroppo, è difficile riuscire a prevenire il primo parto prematuro di una donna che presenta l’IC, a causa di difficoltà legate alla diagnosi di questa patologia, nelle gravidanze successive è possibile fare qualcosa per ridurre il rischio che si ripresenti questo terribile evento.

Leggete all’interno del sito le sezioni dedicate alla descrizione dei principali fattori di rischio e dei possibili trattamenti disponibili per la gestione delle gravidanze successive.

Se ritenete di poter appartenere al gruppo di donne a rischio, affidatevi al più presto ad un medico specialista di patologia della gravidanza e IC. 

Alcuni ginecologi infatti, pur essendo eccellenti nella gestione di gravidanze fisiologiche, possono non avere le competenze e l’esperienza necessaria per la gestione di gravidanze a rischio di IC. In questo scenario, è fondamentale rivolgersi a personale specializzato, che possa guidarvi consapevolmente all’interno di un percorso di scelta del trattamento da seguire.

Si può fare qualcosa affinché la perdita dei nostri figli non sia stata vana: raccogliere informazioni sull’IC, affidarsi al medico giusto, non perdere la speranza valorizzando la propria esperienza di genitori in terra o in cielo…sono tutti passi utili per combattere l’IC.

L. H.

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